Questo era quello che pensavo ogni volta che dovevo affrontare un giorno all’Università.
Ero senza speranza, ma, per la prima volta dopo il liceo, avevo la possibilità di decidere se e quando frequentare.
Così decisi di usare diversamente il mio libero arbitrio e se oggi mi seguirete resterete sorpresi di come si può vivere un grigissimo e tristissimo studio all’Università.
Buongiorno e bentornati a “La strada”, blog scritto da studenti universitari per tutti i nuovi iscritti in facoltà o per chi solamente vuole essere uno studente di successo.
Prima di tutto chiariamo una cosa fondamentale: le lezioni all’Università non sono come quelle delle superiori! Scioccante, vero, ma dovevo dirlo.
A chi non è mai capitato di non aver voglia di andare alle lezioni?
O chi tra di voi non diventava esaurito dopo almeno 6 ore di lezione consecutive?
Questo è uno stile di vita non molto salutare e se resterete con me vi spiegherò il perché.
Molti credono che frequentare tutte le lezioni sia quasi un rito, un impegno sacro.
Altri vogliono dimostrare a se stessi, agli amici, ai genitori o al professore che sono studenti perfetti, perché il loro impegno è serio.
Tanti altri semplicemente imitano il comportamento di studenti senza interrogarsi se quella cosa faccia bene o male.
Io ero esattamente così!
Seguivo tutto quello che gli altri facevano perché pensavo fosse la cosa più giusta.
Insomma, se tutti facevano così doveva essere giusto, no?!
NO!
All’inizio frequentavo ogni lezione e guai se me ne perdevo una!
Mi scattava un senso di colpa che credo che tutti voi conosciate.
Ci tenevo proprio, volevo proprio dimostrare ai miei genitori che avevano fatto una bella scelta, anzi un’ottima scelta, a credere in me!
Così prendevo il mio bellissimo treno e trascorrevo tutto il giorno a Bologna per poi tornare a casa alla sera, guardare metà film e dormire per poi svegliarmi alle 6 e ricominciare tutto da capo.
Tuttavia, dopo circa 2 mesi tutta questa routine cominciava a starmi stretta!
Anzi, era terribile!
Non solo non riuscivo più a vedere le mie amiche, ma nemmeno la mia famiglia e i miei gatti, che non riconoscendomi più, scappavano appena mi vedevano!
Le uniche cose a cui pensavo erano dove sarei passata per raggiugere le sedi, se avevo abbastanza penne o fogli e dove avrei potuto mangiare o studiare visto che avevo pochi soldi e le aule studio erano sempre piene!
Non potevo, o meglio non volevo, andare avanti così.
Ma vedevo tutti che andavano a lezione e si comportavano così, quindi continuai, non avevo un’alternativa.
Un giorno, però, ebbi un’intuizione: se nessuno si comportava e dava un esempio migliore, allora sarei stata la prima!
Ideai un metodo per riuscire a godermi la mia vita e quel bellissimo periodo senza trascurare i miei studi e prendendo 30 agli esami.
Quindi cominciai a saltare le lezioni e non mi ero mai sentita così felice e rilassata.
Intanto avevo già intessuto la mia rete di amicizie e chiedevo a loro gli appunti delle lezioni.
Tuttavia, il mio obiettivo era quello di superare gli esami e non passare per scroccona, quindi iniziai a comprare gli appunti invece dei libri, a cui davo solo una letta in biblioteca!
Questo è quello che vi volevo far passare.
C’è sempre un modo per essere felici, sta a te decidere chi voler diventare: uno studente oppresso da qualsiasi stile di vita o un prossimo laureando.
Cosa sceglierai?
Bene, grazie per avermi seguito e alla prossima settimana!
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