Chi di voi non ha mai avuto la fortuna (disagio) di prendere il treno per andare in facoltà?
Bentornati a “La Strada”, blog per studenti universitari che hanno voglia di avere successo all’università.
E’ evidente che Trenitalia ha avuto origine tra le fiamme dell’Inferno. Dante c’è salito e solo dopo un’eternità è riuscito a uscirne e ha riabbracciato la fede. È vero? Chiaramente no, Trenitalia non è il male assoluto. In fondo, dopo alcuni mesi, ho scoperto che è una bella opportunità.
Nell’antico anno chiamato 2019, quando ancora si poteva uscire senza mascherina, distanziamento e igienizzante, prendevo spesso il treno. Infatti, non abitando lontano da Bologna, il treno era la scelta più comoda.
Ho affrontato coraggiosamente il treno in 4 fasi. La prima è stata l’entusiasmo. Non avevo mai preso il treno e mi sembrava un ambiente idilliaco e magico. Le mie illusioni seguivano la scia di Harry Potter. Il primo viaggio, il primo biglietto, i sedili nuovi, etc…
Ero felice già solo per il fatto di salirci!
Tuttavia, questo strano idillio innaturale non era destinato a durare.
Infatti, dopo 2 settimane, piombai nella seconda fase: la stanchezza.
Premessa. Per qualunque studente le lezioni, i corsi e lo studio in biblioteca non sono stancanti, di più!
In confronto sconfiggere Thanos è quasi una partita a golf!
Poi, per uno studente pendolare che come me si faceva 2 ore di treno all’andata e 2 ore al ritorno, esclusi i ritardi, levati proprio!
Allora non ero come sono adesso. Non avevo nessuno che mi insegnasse come andare bene all’università o comunque come cavarsela nelle situazioni più ordinarie.
Non datelo così per scontato, siete molto fortunati!
Vedevo tutti tristi, stanchi e nervosi a leggere e rileggere i grandi tomi universitari, che non sapevo come potessero starci in uno zaino!
E stranamente ho voluto imitarli.
Ma che ci volete fare! Non avevo altri modelli, anche solo diversi o di successo.
E così, da brava matricola, dopo aver finito i corsi delle 19:00 e aver corso per prendere il treno, mi sedevo sollevata in un seggiolino del treno accanto ad altri 4 ragazzi e fiera estraevo il tomo del momento e iniziavo a leggere.
Tutto questo inaugurava la terza fase: il nervosismo.
Non mi riuscivo a concentrare! Ero stanca, sbadigliavo ogni due secondi e cominciavo a pensare a quanto avrei voluto essere a casa a mangiare, a quanto è bella La Casa di Carta e quanto avrei dato per non tornare più in facoltà. Tutto questa disperazione accendeva il mio nervosismo meglio di un interruttore. Rispondevo male. Lottavo contro tutti per un singolo posto. Borbottavo e sbuffavo continuamente. Mi lamentavo del treno e del ritardo.
In poche parole, ero infelice.
Tuttavia, un appartamento a Bologna era troppo costoso per me.
La mia vita non mi piaceva e dovevo trovare una soluzione.
Fu in una di quelle sere che guardandomi in un finestrino notai che non volevo più essere così.
Di conseguenza, chiusi subito il libro, appoggiai le spalle e sprofondai nel sedile. Afferrai le mie cuffie e iniziai ad ascoltare le mie canzoni preferite e a guardare i video più divertenti. Ho cominciato anche a parlare con le persone e ho fatto amicizia! Tutti mi guardavano straniti, ma non me ne importava, perché per la prima volta dopo settimane la mia fronte non era corrugata, la mia mente non era piena di pensieri catastrofici e non rispondevo male alle persone che mi volevano bene. Questa è la quarta fase: il relax.
Questo è quello che vi volevo trasmettere!
Non serve che vi riempiate il cervello di informazioni anche dopo i corsi. Non serve. Non sarete più produttivi! Anzi la vostra mente si logorerà di più.
Se dovete prendere il treno per andare in facoltà, godetevi il momento, guardate fuori dai finestrini, ascoltate musica, guardate video o leggete quello che volete e se volete!
Magari non sarà magico come il viaggio per Hogwarts, ma riempirà di gran lunga le vostre vite!
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