“Nothing behind me, everything ahead of me, as is ever so on the road.”
Questa citazione tratta dal libro “Sulla Strada” di Jack Kerouac permette di capire il valore centrale che ha ispirato l’autore nella stesura di questo libro: il viaggio. Sono infatti i numerosi viaggi in autostop compiuti tra il 1947 e il 1950 insieme all’amico Neal Cassady attraverso gli Stati Uniti ad aver dato a Kerouac l’ispirazione per scrivere questo romanzo autobiografico, considerato il manifesto letterario della Beat Generation.
Le vicende narrate sono quindi basate sulle esperienze dirette dell’autore annotate su vari taccuini e raccontano i sentimenti di una generazione, quella dell’America degli anni ‘50, che a seguito della Seconda Guerra Mondiale comincia a sentirsi nauseata del materialismo e del consumismo della società, e cerca nuovi modelli di vita e di espressione liberi da ogni condizionamento. I cosiddetti “beatnik” ambivano a nuove forme di libertà, che spesso venivano raggiunte attraverso il sesso e l’uso di droghe, in particolare la benzedrina. Sarà proprio grazie agli effetti della benzedrina che Kerouac scriverà il suo romanzo in appena 20 giorni su unico rotolo di carta di 36 metri. Non sono ammesse interruzioni, perchè anche solo il doversi alzare per cambiare foglio comporterebbe interrompere il ritmo della scrittura, che lui stesso definisce “prosa spontanea”. Essa si basa su ritmo fluido, rapido, simile alla musica jazz e, leggendo ad alta voce le sue parole, è possibile sentire un lontano sottofondo di sax e percussioni.
Esistono numerose mappe che permettono di ripercorrere il viaggio di Sal Paradise e Dean Moriarty (nomi fittizi dei personaggi di Kerouac e Neal Cassady) alla scoperta del West. Una in particolare, creata sotto forma di ebook da uno studente tedesco con l’aiuto di Google Maps, è consultabile gratuitamente a questo link e segue passo passo l’itinerario dei due amici lungo ogni capitolo del libro. Secondo i risultati forniti da Google Maps, racchiusi in 55 pagine di indicazioni stradali, il viaggio richiede 272.26 ore ed è lungo 17.527 miglia. Vediamone ora alcune delle tappe principali.
New York City
Kerouac viveva a NYC quando incontrò per la prima volta Neal Cassady. Il lungo viaggio dei due amici inizia e termina in questa città dove, nel 1951, Kerouac scrisse l’opera nel suo appartamento a 454 West 20th Street. In “Sulla strada”, New York è un luogo in cui i giovani beatnik trascorrono lunghe notti ad ascoltare jazz e bere nei numerosi locali e taverne. Fra queste, sicuramente è da visitare la White Horse Tavern, una delle mete favorite dai membri della Beat Generation, ma anche da artisti come Bob Dylan e Jim Morrison. Un’altra tappa da non perdere è il “The Village Vanguard”, dove Kerouac ha fatto alcune esibizioni di jazz poetry negli anni ‘60.
Chicago
Kerouac si dirige con Neal verso una Chicago scintillante di rosso per sentire il bebop e fermarsi a bere insieme ai musicisti fino a tarda notte e rimane affascinato da come la città abbia sia tratti simili alle città del West che a quelle dell’Est. Per rivivere l’esperienza dei due protagonisti potete recarvi al Green Mill, che per più di un secolo è stato il posto preferito per gli appassionati di jazz e uno dei preferiti di Al Capone. I due amici frequentano prevalentemente il quartiere “the Loop” nel distretto di Downtown, che oggi è però molto diverso rispetto agli anni ‘50-’60 ed è diventato il cuore finanziario della città. Rimane comunque una delle attrazioni principali e vi potrete trovare il Millennium Park e l’Art Institute of Chicago, con opere di Monet, Van Gogh e Renoir.
San Francisco
Concludiamo con “Frisco” - così la chiamava Kerouac - la città più “beat” di tutte, in cui fu anche coniato il termine beatnik. Vi sono numerose attrazioni legate al movimento della Beat Generation e vari luoghi che erano abitualmente frequentati da Kerouac e i suoi compagni. In primis, la libreria “City Light Books”, fondata nel 1953 dell'editore Lawrence Ferlinghetti, che pubblicò la controversa raccolta di poesie di Allen Ginsberg tra cui la famosa “Urlo”, che divenne anch’essa uno dei simboli del movimento. Proprio davanti alla libreria si trova il Vesuvio Café, frequentato da Kerouac e che ancora oggi attrae artisti jazz e poeti da ogni parte del mondo. Arriviamo in fondo al “Jack Kerouac Alley”, vicolo intitolato proprio all’autore, per raggiungere il Beat Museum a Broadway, al cui interno è possibile osservare cimeli di ogni tipo - fotografie, macchine da scrivere, appunti, vestiti, opere d’arte- e in cui è ancora possibile respirare la spinta di creatività, velocità e passione della generazione beat.
Queste sono solo alcune delle tappe principali del viaggio di Sal e Dean, che tocca anche altre innumerevoli città come Denver, New Orleans, Los Angeles, Washington, fino ad arrivare a Città del Messico. Preparate lo zaino e con questa mappa di Google Maps non potrete perdervi neanche uno dei tragitti descritti dall’autore. Al prossimo libro!
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