Il primo viaggio di questa rubrica ha come destinazione Barcellona, città che fa da sfondo e vero e proprio personaggio nel libro «L’ombra del vento» scritto da Carlos Ruis Zafón.
Il protagonista della storia è Daniel, figlio di un libraio di Barcellona, che al compimento del suo undicesimo compleanno viene accompagnato dal padre nel misterioso “cimitero dei libri dimenticati”. In questo luogo magico vengono conservati tutti i libri finiti nell’oblio e Daniel potrà sceglierne uno da portare a casa con il compito di proteggerlo per sempre. Tra gli scaffali polverosi, Daniel trova un’opera intitolata proprio L’ombra del vento, scritta da un misterioso autore, Juliàn Carax. Da quel momento il ragazzo cercherà, insieme ad amici e altri personaggi curiosi, di ricostruire la storia di questo scrittore maledetto, di cui rimane solamente quell’opera, mentre tutte le altre sono state bruciate in circostanze sospette.
Carlos Ruis Zafón, nato e cresciuto a Barcellona, la racconta nelle sue contraddizioni, dai bassifondi ai quartieri più lussureggianti; sia ardente nel suo calore estivo, che abbracciata dalla neve. La vicenda ha luogo nel 1945: la città è scossa a seguito della guerra civile (1936-1939) e per questo viene mostrata sotto un’ombra diversa rispetto all’immaginario della località di mare soleggiata, come uno scrigno nebbioso da cui possono emergere orrori passati che i cittadini cercano ostinatamente di dimenticare.
Tra i luoghi del libro, il primo da menzionare è sicuramente il Cimitero dei Libri Dimenticati che, seppur inventato, si trova in un piccolo vicolo di Barcellona chiamato Carrer de l'Arc del Teatre nel quartiere Raval.
Attraversando la rambla, a soli undici minuti a piedi di distanza, si può raggiungere Plaza de Sant Felip Neri, che nel romanzo viene descritta come “uno spiraglio di luce” tra le vie del barrio gotico, “dove ancora oggi i colpi di mitragliatrice, risalenti all’epoca della guerra civile, sfregiano le pareti della chiesa”. Infatti, la bellezza di questa piazza stride con la tragica storia che la caratterizza: il luogo fu bombardato durante la guerra civile e 42 persone morirono, tra cui alcuni bambini. Anche le case attorno furono distrutte e ancora oggi è possibile vedere i segni di questo terribile episodio.
A 2 km di distanza, in Calle de Montsiò, si trova Els Quatre Gats, storico locale fondato nel 1897, che divenne il centro culturale per i nuovi artisti della corrente del Modernismo. Lo stesso Picasso era un frequentatore abituale e nel locale tenne anche la sua prima esposizione a soli 17 anni, nel 1900. Els Quatre Gats diventò il più importante centro artistico della città, nonostante il nome alludesse al fatto che i suoi frequentatori fossero solo “quattro gatti”. È proprio in questo bar che Daniel, appena trovato il libro di Julian Caràx, incontra un libraio antiquario, Gustavo Barcelò, a cui chiedere informazioni per procedere nelle sue ricerche.
Il luogo centrale della vicenda è però il Tibidabo, monte che sovrasta Barcellona e da cui si gode di una vista spettacolare. In una villa immaginaria in decadenza proprio su questo altopiano, Daniel vivrà esperienze romantiche e terrificanti, e riuscirà a risolvere, non senza rischi e paure, l’enigma del misterioso autore. Sulla collina del Tibidabo, alta 512 metri, si trova uno dei parchi di divertimenti più antichi d’Europa, risalente al 1899. Non solo: sopra al luna park è stato costruito nel 1902 il Templo Expiatorio del Sagrado Corazón, una chiesa in stile neogotico dalla cui cima si può ammirare la vista più alta possibile di Barcellona. Per raggiungere il Tibidabo è possibile prendere una comoda funicolare, cui si può arrivare in due modi: attraverso il treno o con il famoso Tram Blau, che Daniel prenderà molte volte per raggiungere la villa abbandonata e indagare sulle tracce di Carax.
Spero che la storia vi abbia incuriosito e fatto venire voglia di preparare le valigie. Ci vediamo al prossimo libro in una nuova nazione!
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